Rispettiamola!!

Il progetto “Terra Mater” nasce dalla passione per la natura e dalla consapevolezza che è necessario un mutamento delle consolidate tecniche di coltivazione, orientandosi verso soluzioni maggiormente sostenibili e rispettose dell’ambiente. Da sempre l’uomo ha utilizzato le risorse naturali per la sua alimentazione, tramandando, poi, conoscenze acquisite, di generazione in generazione. Purtroppo, soprattutto nell’arco del 1900, e ovviamente negli anni 2000, tutto questo si è quasi del tutto perso per far posto allo sfruttamento intensivo dei terreni con coltivazioni di cereali e ortofrutta.
Terra Mater” si propone come obiettivo principale di far riscoprire antichi sapori ormai dimenticati, capaci di diventare unici nelle sapienti mani di un cuoco.
Alcune varietà di erbe vengono “coltivate”, in senso lato. Sono infatti colture che richiedono solo la semina e un po’ di irrigazione, resistenti per natura a malattie e parassiti e di conseguenza completamente esenti da qualsivoglia trattamento chimico. Altre vengono raccolte in habitat, seguendone la stagionalità e rispettando la preservazione della pianta stessa.
Terra Mater”, quindi, nasce per sensibilizzare le persone sulla riscoperta e la valorizzazione di antiche tradizioni e per portare avanti l’idea, forse utopistica, di un’agricoltura in grado di rispettare e interagire con la nostra madre terra.

Telefono: Andrea 353 406 9479
Email: andreacaminiti70loris@yahoo.com

Rotolo Rustico

In questo inverno per ora particolarmente mite, almeno nelle mie zone, ho approfittato di una bella giornata di sole per una salutare e proficua passeggiata con i miei bambini, alla ricerca di erbe spontanee. Oggi, in particolare, ho trovato e raccolto, in abbondanza, radicchiella dei prati (Crepis biennis e Crepis vesicaria), grespino (Sonchus asper) e aspraggine (picris echioides), erbe molto comuni qui in bassa Romagna, ma non per questo da trascurare in cucina.
Avendone a disposizione una buona quantità, dopo averle bollite e ripassate in padella con l’aglio, ho pensato di utilizzarne una parte per preparare un rotolo salato dal gusto “selvatico”, di cui ora vi do la ricetta, premettendo che io la pasta sfoglia l’ho fatta in casa ma che ovviamente la potete acquistare già pronta in qualunque negozio di alimentari e che potete utilizzare qualsiasi misticanza di erbe.

Ingredienti

Per la pasta sfoglia:
– 500 gr di farina
– 15 gr di sale
– 250 ml di acqua
– Per tirare la pasta: 500 gr di burro ammorbidito

Per il ripieno:
– Erbe spontanee miste q.b.
– Prosciutto cotto a fette
– Parmigiano grattugiato q.b.
– Sale q.b.

Procedimento

Cominciamo col preparare la pasta sfoglia: setacciare la farina a fontana sul piano di lavoro. Versare al centro l’acqua e il sale. Mescolare e formare una palla senza lavorarla troppo a lungo. Lasciarla riposare per 20 minuti, dopodiché stendetela a forma di quadrato. Mettetevi sopra il burro. Riportate le estremità sul burro formando di nuovo un quadrato. Tirarlo in tutto 6 volte e a intervalli regolari di 20 minuti.
Nel frattempo lessare le verdure, ben pulite e lavate, in abbondante acqua non salata. Ripassarle in padella con aglio e , a scelta, un po’ di peperoncino. Spegnere e tenete da parte.
Stendere la pasta sfoglia su una teglia da forno. Fare uno strato di verdure fino a 1 cm, 1,5 cm dal bordo finale della pasta, mettere il parmigiano grattugiato, coprire con le fette di prosciutto cotto e aggiungere una ulteriore spolverata di formaggio.
Arrotolare quindi la pasta sfoglia fino a formare il rotolo, sigillare le estremità e infornare a 180° fino a doratura. Togliere dal forno e attendere che si raffreddi prima di mangiarlo.

Portulaca

Coltivata in modo intenso dall’epoca dei romani e fino a tutto il medioevo, si consuma cruda in insalata o mista ad altre verdure, ottime con pomodori e olive nere. Croccante e dissetante, ha un leggero aroma di cetriolo. Usate anche cotte, leggermente lessate e condite, o ripassate in padella come gli spinaci, nelle frittate e nelle minestre. I fusti più grossi tagliati a pezzetti e le foglie possono essere messi sotto aceto. Anche i semi possono essere consumati cotti con cereali o legumi.

Portulaca

Lamio

Le parti verdi della pianta rientrano talvolta nelle zuppe tradizionali. Si consumano nelle minestre o nelle frittate, oppure lessate e condite con olio, aceto, pepe e sale, o ripassate in padella con burro e olio. Dal mondo della ristorazione più attento al recupero delle tradizioni una proposta originale: i fiori del lamio passati nella pastella e poi fritti.

Lamio

Farinello comune

Una delle erbe spontanee più comuni sin dai tempi antichi. si consumano come gli spinaci, ai quali non hanno nulla da invidiare e si accomunano per il sapore simile e le proprietà. Le foglie e i germogli vengono lessati e conditi o ripassati in padella con burro e formaggio o con aglio, olio e qualche pezzo di lardo o pancetta. L’acqua di cottura può essere usata come brodo vegetale per preparare risotti o zuppe. Le infiorescenze ancora da sbocciare possono essere usate come i broccoli. I semi si possono cuocere in poca acqua e utilizzare come il farro o consumare cotti con cereali o legumi. Si può anche ricavare farina.

Farinello comune

Amaranto comune

Le foglie e le cime si consumano cotte, ma le foglioline tenere possono essere aggiunte alle insalate. Le foglie di amaranto hanno un contenuto proteico che è doppio rispetto a quello delle migliori verdure e sono quelle che hanno il più alto contenuto di ferro dopo il prezzemolo, solitamente vengono lessate da sole e per pochi minuti o miste ad altre erbe, e poi ripassate in padella con burro e formaggio, oppure con olio, aglio, peperoncino, lardo o pancetta, sono indicate per accompagnare le carni grasse. Possono essere usate per preparare torte salate, ripieni, frittate. Il brodo di cottura può essere usato per risotti e zuppe. I semi si possono cuocere e usarli come il farro.

Amaranto comune

Grespino

Le radici vengono cucinate sia lessate che crude, idem per la rosetta basale, spesso utilizzata bollita e poi ripassata in padella con olio e aglio. È ingrediente insostituibile di tutte le zuppe arcaiche tradizionali dell’Italia centrale e settentrionale (Pistic, Preboggion, Gattafin, Minestrella, Cucina) e spesso rientra anche nella composizione delle miscele vegetali utilizzate come ripieno nelle torte di erbe.

Grespino

Tarassaco

Le foglie ancora tenere si consumano in insalata spesso con le uova sode, quelle più tenaci si preparano lessate e condite oppure ripassate in padella, messo nelle frittate o nelle torte salate. I bottoni floreali, ancora chiusi, possono essere messi sotto aceto come surrogato dei capperi. I fiori tritati come pesto per la pasta o per ricavare una gelatina chiamata “miele di tarassaco”. Le radici si utilizzano come quelle di cicoria.

Asparago selvatico

Pianta a cui sono attribuite proprietà rinfrescanti, decongestionanti, depurative, e persino dimagranti. Ideali per la preparazione di frittate, salse per la pasta, lessati e conditi con olio e limone, per farcire torte e ravioli, crudi nelle insalate primaverili.